Etna Fantasy: cronaca di un sogno appena iniziato
Coinvolgere le nuove generazioni “digitali” in hobbies carta-e-penna come i giochi di ruolo può sembrare impresa impossibile: tuttavia, come hanno dimostrato i ragazzi di Kids & Dragons e come racconta il nostro amico Giovanni Vinciguerra in questa testimonianza sull’iniziativa Etna Fantasy da lui ideata, c’è ancora speranza.
Cos’è Etna Fantasy ? In breve, si tratta di un evento organizzato da un gruppo di ragazzi di Catania con l’obiettivo di avvicinare i bambini al meraviglioso mondo dei giochi di ruolo.
In questo bellissimo articolo-testimonianza, Giovanni (ideatore del progetto) ci parla delle sue speranze, dei suoi sogni, della sua passione per i gdr e delle difficoltà che ha incontrato nel mettere in piedi questa iniziativa; ma anche delle soddisfazioni e degli ottimi risultati ottenuti.
A testimoniare che c’è ancora spazio per un’attività sociale, basata sull’immaginazione in quest’era dominata da attività prettamente virtuali che non incentivano i ragazzi ad essere creativi e a interagire di persona con gli altri.
Buona lettura !
Tanto tempo fa in una fumetteria lontana lontana…
Ogni storia ha il suo inizio ma, di questa che sto per raccontarvi, è difficile dire quale esattamente esso fu, eppure occorre provarci, poiché solo capendo ove il sogno ebbe inizio si comprenderà l’enorme traguardo che infine ha raggiunto.
Forse tutto ebbe origine più di vent’anni addietro, in una calda estate catanese come molte, all’interno della piccola fumetteria alle spalle di piazza Lanza, tra la fresca penombra delle pile di manga e di spillati americani appena giunti.
Mi chiamo Giovanni, ma gli amici a scuola mi hanno soprannominato per scherzo Primus (nomignolo rimastomi appiccicato addosso da allora). Sono pochi mesi che ho scoperto un wargame di nome Warhammer e sono alla disperata ricerca di ogni possibile manuale o espansione (soldi permettendo) quando, adagiata in vetrina, accanto ai blister degli Alti Elfi, noto una scatola che attira ben presto la mia completa attenzione. È blu, ed ha sul frontespizio un enorme drago rosso intento a difendere il proprio tesoro. In alto campeggia la scritta: Dungeons and Dragons 25 anniversario.
Chiedo cosa sia, e mi viene spiegato che è “una specie di gioco da tavolo”: la osservo, leggo con attenzione la rapida spiegazione su retro e scopro che si parla di eroi, mostri, tesori e avventure. È un attimo: decido che i guerrieri del caos che cercavo possono aspettare e porto il gioco via con me.
Iniziò cosi Etna Fantasy ? Tra bibite da due soldi, patatine più unte dell’olio stesso e amici racimolati a scuola? Tra avventure nelle lande di Karameikos e Thac0 da calcolare? Tra dungeon improvvisati, tiranni da abbattere e potenti vampiri? Tra risate e grandi gesta degne dei migliori film d’azione? Forse…
Tempi bui
Gli anni passano, amici vecchi e nuovi si affollano attorno allo stesso tavolo di sempre: paladini, guerrieri, maghi e classi di prestigio, talenti e razze, regole nuove e manuali fotocopiati. Si cresce, si cambia, ma Dungeons and Dragons è sempre lì, in compagnia di altri suoi fratelli, come Mutant Chronicles, Cyberpunk 2020 o Ars Magica.
Ciò che cambia, piano piano, in maniera subdola, siamo noi, i ragazzini che correvano a casa di Danilo o Marco per affrontare il dungeon di turno o salvare ancora una volta il Duca Stefan dagli intrighi della Società Velata, stanno scomparendo.
Sempre più difficile trovare una serata per giocare, sempre più difficile trovare il tempo di pensare al GDR. Scuola, università, lavoro, e poi impegni, impegni, impegni. La compagnia si dissangua, poi si disperde. La polvere si accumula sulle copertine e sui dadi, ma non è la fine.
Etna Fantasy è forse lì, celata, nascosta, in attesa di sorgere dalle ceneri di un’era passata come una rossa fenice, mentre il drago rosso riposa, certo che ben presto qualcosa cambierà …
Il ritorno di D&D
Di nuovo estate, sempre a Catania: un nuovo negozietto, la Fumettolibreria, ancor più piccolo ma animato da uno spirito diverso. Grazia, la proprietaria, mi suggerisce di organizzare qualche sessione per far provare il gioco di ruolo. È da un po’ che non faccio da master in maniera seria ma la cosa non mi spaventa: dentro di me, il vecchio drago rosso della scatola si risveglia.
Allestiamo due tavoli con D&D 3.5, stringendoci letteralmente contro le pareti e gli scaffali: a darmi una mano c’è Luca, giocatore entusiasta e conoscitore di una miriade di sistemi. Partecipano in gran numero: è un successo. Si forma un gruppo fisso di giocatori, Rita, Carlo, Marika, Livio, Cordelia, Stefano e molti altri: quasi ogni settimana, si sceglie un pomeriggio e si ruola in negozio, tra clienti incuriositi e biscotti accompagnati da the freddo, nuovi eroi, vecchie canaglie, intrighi e intramontabili moduli TSR riportati in vita o riscritti da zero.
Il seme da cui nascerà Etna Fantasy prende vita …
L’idea prende forma
Fa caldo, troppo anche per le nostre zone e sicuramente troppo per il mese di Marzo. La grande biblioteca di Misterbianco, un edificio antico, ampio, dai soffitti a volta, celato al traffico dallo splendido cortile colonnato, è il luogo perfetto in cui rifugiarsi. Gli scaffali, liberamente consultabili, traboccano di volumi splendidi, i tavoli ampi, il silenzio e il personale preparatissimo ma amichevole (oltre al wi-fi gratuito) la rendono meravigliosa.
Parlo del più e del meno con le signore alla reception: mi conoscono e devo molto a ciascuna di loro per tutti i libri che sono riuscite a procurarmi affinché li consultassi per gli esami universitari, nonché per tutti i consigli e i suggerimenti che le hanno rese più simili a delle “zie acquisite” che a semplici impiegate (sensazione condivisa da tutti i frequentatori più giovani della biblioteca). Chissà come il discorso finisce per vertere sui GDR e prima che siano passati dieci minuti il piccolo seme di Etna Fantasy attecchisce: nasce l’idea di organizzare una giornata intera dedicata ai giochi di ruolo, ospitando l’evento proprio in biblioteca e dunque rendendolo completamente gratuito.
Il vecchio drago esulta, soffiando compiaciuto nero fumo dalle enormi narici: lo sente anche lui, è la strada giusta.
Dal comune, Lupo, il giovane assessore a sua volta amante dei giochi da tavolo, è entusiasta e dà il via affinché si parta a vele spiegate.
Il seme ha gettato radici, ma il lavoro è molto.
In pochi giorni contatto una meravigliosa organizzazione, AltroQuando Fantasy Club, e chiedo loro un aiuto per allestire e gestire il tutto. Intanto le signore si fanno in sedici: preparano i manifesti, contattano le scuole elementari e medie del paese invitando gli alunni (e recandosi di persona classe per classe per farlo), acquistano bibite e altro per i master mentre io, aiutato da Lorenzo, ragazzo incredibile e dalle mille risorse (e di cui sono orgogliosamente amico), mi reco nelle sedi universitarie per affiggere volantini e annunci (mattinata memorabile tra scooter, traffico, puntine e scotch cinese che non attacca neppure se lo preghi in mandarino).
Il drago ruggisce, il vento soffia e il sole illumina nuovamente Karameikos. Il tempo degli eroi è definitivamente tornato.
La forma iniziale
Arriva il giorno: 8 Aprile 2017, il primo Etna Fantasy.
I master di AltroQuando allestiscono tavoli su tavoli occupando l’intera biblioteca: giungono quasi cinquanta bambini, tutti del paese. L’Ultima Torcia, D&D, Numenera, i regolamenti sono tanti e l’entusiasmo è alle stelle. Nel pomeriggio molti di questi bambini tornano per provare altri GDR: hanno tra i 10 e i 12 anni ma assorbono le regole base e le Lore come spugne, padroneggiandoli entrambi nell’arco di poche ore.
Alcuni assessori ed esponenti del comune più giovani, come Corsaro e Vitrano passano discretamente a dare un’occhiata (e dalle loro facce incuriosite si direbbe che muoiono dalla voglia di provare anche loro qualche avventura), mentre la giornata volge al termine tra foto ricordo, video su Fb e la sensazione di aver dato vita a qualcosa di diverso dai numerosi Comicon o eventi a pagamento.
Etna Fantasy è nato ma il vecchio drago rosso non si accontenta mai ed esige ben altro da me.
Un breve intermezzo
L’estate del 2018 trascorre ancor più veloce. Di una seconda edizione di Etna Fantasy non si parla ma, all’interno degli eventi che compongono il GREST della biblioteca, viene inserito il GDR.
Mastero due gruppi di bambini (uno di mattina e uno di pomeriggio), affiancato da Rita (ormai mia moglie) o da Marco e Chiara (due nuovi giocatori della Fumettolibreria, ora più ampia nella sua nuova sede, che salgono apposta da Catania tutti i mercoledì). Intavolo Labyrinth Lord, un simpatico retro-clone di AD&D narrando un’avventura ricca di riferimenti a Misterbianco stesso (il cui antico nome era Monasterium Album).
C’è una leggendaria spada da recuperare e un Lich da distruggere, oggetti magici, tesori e mostri orribili e man mano, mercoledì dopo mercoledì, aggiungo regole su regole, finché all’ultimo appuntamento i giovanissimi avventurieri (tutti tra gli 8 e i 10 anni, sia maschietti che femminucce) non padroneggiano l’intero compendio, studiandosi le combo migliori tra armi e classi o ragionando sulla Thac0 dei nemici e sui loro possibili Pf. Alla faccia di chi crede che bisogna essere più adulti per ponderare tali aspetti.
Ancora una volta le signore della biblioteca fanno miracoli e, delle varie attività proposte nel GREST, il GDR è l’unica a sollevare enorme entusiasmo. Invito i bambini a venire in Fumettolibreria, per aggiungersi al gruppetto di giocatori fissi (ora composto da ben trenta indomiti avventurieri) e intanto sogno un nuovo Etna Fantasy.
È giunto il momento di farlo crescere. Il drago tace, ma osserva e giudica: non posso più sbagliare. Occorre un tiro perfetto, un 20 naturale e ho un solo tentativo.
La svolta
Questa volta è diverso: Etna Fantasy deve stare in piedi senza alcun aiuto di altre associazioni, deve avere un cuore tutto suo o sarà solo un altro appuntamento col gioco di ruolo simile a tanti altri. Questo è il punto cruciale.
Si lavora febbrilmente di concerto con la biblioteca: vengono preparati i nuovi manifesti, si cerca e si ottiene appoggio da parte di gruppi Fb e pagine ufficiali mentre simpatizzanti e amici diffondono ovunque l’evento (fondamentale l’apporto di GDR Magazine in questo); perfino la web-tv Misterbianco Channel e il quotidiano La Sicilia ci dedicano spazio.
In Fumettolibreria, intanto, si fanno avanti ben cinque volontari (oltre al sottoscritto) per masterare D&D 5 edizione, Tales of Equestria e l’ospite d’onore (dato il supporto ricevuto), ovvero L’Ultima Torcia. Molti sono alla prima esperienza ma non importa: ciò che conta è il cuore e la buona volontà.
Leonardo, Marco, Matteo, Andrea, Rita e io; insieme a noi anche Roberta, Manuela e Chiara nel ruolo di tuttofare (dall’accompagnare i bambini ai tavoli al vigilare in generale sullo svolgimento).
È sabato 11 Maggio: un sole caldo illumina una giornata che si preannuncia memorabile. Scendo a Catania e carico tutti quelli che posso nella mia vecchia e sgangherata Ford fiesta (tenuta insieme da fil di ferro e imprecazioni), mentre Marco ci segue con il resto della truppa e Manuela è già dinnanzi la biblioteca.
Di volata fino in paese, colazione tutti assieme e già arrivano (in largo anticipo ma la voglia di giocare è tanta) i primi avventurieri, molti dei quali avevano precedentemente partecipato al GREST.
In pochi minuti la sala grande è colma: 38 bambini per soli 6 master. Una sfida nella sfida,ma c’era da aspettarselo da qual maledetto tutto scaglie e denti ben nascosto nella sua caverna colma di trappole.
Leo, Marco e Matteo, che già hanno masterato altre volte (specialmente Leo che gestisce ben due gruppi in negozio), partono di gran carriera con avventure colme di topi mannari, caverne labirintiche e mostri provenienti da altre dimensioni. Andrea, flemmatico come sempre, intavola un avventura basata sul furto di grosse quantità di sale e su strane associazioni segrete. Tutti con D&D 5 edizione, spiegando le regole ma senza scendere in troppi dettagli.
Rita, invece, riunito un folto gruppo di bambine espertissime di Equestria, le guida alla ricerca dei cuccioli scomparsi all’interno della foresta di Everfree.
Io, infine, porto gli otto giocatori più giovani all’interno della Baronia del Grifone per dare la caccia a Petrides il Putrido, folle negromante che vuole rapire i bambini per darli in pasto ai Goblin zombi (l’avventura iniziale della scatola base, adattata per l’occorrenza).
Le ore trascorrono, tra genitori che ogni tanto fanno capolino incuriositi, giocatori più “esperti” che aiutano gli amichetti di banco nuovi all’esperienza, risate e divertimento. Ancora una volta un successo: Lorenzo passa per dare una mano e poco dopo giunge anche l’assessore Parrinello, ma Etna Fantasy procede con le sue gambe, ormai sicura di sé.
È l’una. La manifestazione termina ma molti bambini faticano ad andare via: vogliono altre avventure, vogliono far diventare i Pg più forti o acquisire nuovi poteri. Un genitore promette che di pomeriggio lascerà il figlio a giocare tutto il tempo con la Play, ma non serve a nulla: non è la stessa cosa, risponde l’impavido nuovo avventuriero, lì fai solo quello che il gioco ti permette, qui puoi fare molte più cose e non sei solo davanti allo schermo (!!!).
Una bimba più piccola mi chiama preoccupata: lei e le sue amiche hanno ruolato L’Ultima Torcia, catturando un Goblin, legandolo e usandolo come esca (mentre i maschietti del gruppo sapevano solo tirare dritto come muli) e giunte innanzi al negromante lo hanno costretto ad arrendersi, senza ucciderlo (altrimenti saremmo cattive come lui), ma c’è qualcosa che attanaglia l’animo della bimba, un dubbio importante
“Il mio Pg può andare a trovare Petrides in carcere? Così non si sente meno solo e magari smette di fare il cattivo”
Il cortile è caldo di sole e nel cielo, di un insostenibile azzurro, il drago rosso vola in alto urlando la sua sfida e la sua vittoria. Ci stringiamo per l’ultima foto ricordo. Siamo stanchi, affamati ma orgogliosi di noi stessi e di ciò che abbiamo fatto. Il miglior gruppo che potessi mai avere l’onore di guidare in questa follia, in questo sogno ad occhi aperti appena iniziato.
Forse non avremmo mai grandi sponsor o fondi per organizzare un evento enorme in cui invitare autori e case editrici, ma non importa. Abbiamo mostrato il gioco più bello del mondo a tanti, tantissimi bambini, che vivranno nuove avventure, o forse anche le stesse che vissi io anni addietro, tra paladini, guerrieri, maghi, bibite da due soldi e patatine più unte dell’olio stesso. Saranno eroi, tagliagole o studiosi, abbatteranno tiranni, demoni e vampiri e salveranno il mondo: quello fantastico dei GDR e forse anche questo, il mondo in cui viviamo.
Il mondo è colmo di mostri di ogni genere che terrorizzano le persone, ma c’è una cosa che terrorizza a sua volta tutti i mostri: gli EROI!!! E voi, oggi, diverrete tutti quanti eroi. Siete pronti a questa sfida?
(dal discorso di apertura della manifestazione)
Bene amici lettori di GDR Magazine, così si conclude questa bellissima testimonianza ! Sono convinto che questo articolo possa rappresentare una fonte di ispirazione per chi tra di voi, come il nostro Giovanni, sogna di realizzare iniziative come questa. Noi speriamo con tutto il cuore che eventi come questo si moltiplichino in tutta Italia. Se l’articolo vi è piaciuto, vi preghiamo di condividerlo sui vostri spazi social per aiutarci a crescere: un piccolo gesto per voi, ma che significa molto per questo blog. Grazie.
M-E-R-A-V-I-G-L-I-O-S-O-!
Ce ne vorrebbo altri di eventi simili 🙂
Ciao 🙂
PS: cosa avete risposto alla bambina? 😉
Ciao Red Dragon, sono Giovanni, l’autore dell’articolo.
Innanzitutto sono contento che ti sia piaciuto leggere della nostra piccola iniziativa (yeah!!!!) e spero di potervi raccontare di altre e ben più corpose edizioni future (il vecchio drago rosso, lo sai, non si accontenta facilmente).
In secondo luogo, per rispondere alla tua domanda, ovviamente ho risposto alla bimba nell’unico modo possibile: “Sicuramente se andrai a trovarlo e diverrai amica con lui, smetterà di usare i suoi poteri per far del male e li sfrutterà invece per qualcosa di meglio. Magari si comportava così solo perché non aveva amici e si sentiva rifiutato …ma questa è un’altra storia…” 😉