Cyberpunk 2020: Living On The Edge
Diciamolo subito ed a scanso di equivoci: Cyberpunk 2020, come l’ambientazione che crea, è un gioco folle, duro, sanguigno, macchinoso, da giocare in uno scantinato buio e fumoso illuminati solo dalla luce degli schermi dei laptop portatili e con della buona musica metal o elettronica in sottofondo.
Creato nei lontani anni ottanta dal geniale Mike Pondsmith, Cyberpunk 2020 vi permetterà di entrare in un mondo malato di tecnologia, dove le megacorporazioni regnano sovrane, i poliziotti girano per le strade in carro armato e la cassiera del supermercato ha una pistola laser impiantata in un occhio.
Se volete entrare, vi converrà essere armati e pronti a tutto, perché il rasoio è affilato e nessuno può correre per sempre.
Fatta questa premessa, tenetevi pronti per questa seconda puntata della nostra rubrica GDR Cult! dedicata ai giochi di ruolo che hanno fatto la storia.
High Tech, low Life: L’ambientazione di Cyberpunk 2020
Un mondo cupo e dominato dalle mega-corporazioni: ecco cosa vi attende in quanto giocatori di Cyberpunk 2020 !
Parliamo brevemente dell’ambientazione di Cyberpunk 2020. Non della storia del mondo, di come siamo arrivati al punto in cui siamo, di quella non frega più niente a nessuno. Parliamo invece del mondo nel suo complesso, delle sue città, dei suoi sprawl urbani.
Gli stati hanno un potere solo nominale sulla popolazione ormai completamente dominata da malvagie multinazionali, complessi ultramiliardari guidati da yuppies che tra scartoffie ed una festa sul balcone dominano segretamente o meno, l’economia ed il destino del mondo di Cyberpunk 2020.
Organizzano colpi di stato ed omicidi con la leggerezza con la quale noi organizzeremmo una gita domenicale in campagna, certi dell’impunità che gli viene concessa dall’enorme quantità di capitale che sono in grado di riversare su ogni problema possa nascere dalle loro azioni dissennate, non hanno né moralità né cuore.
Più in basso nella gerarchia del mondo, molto più in basso, troviamo il comune cittadino. Drogati di droghe e di tecnologia, i cittadini ignorano la mostruosa situazione nella quale si trovano grazie al continuo oppio fornito da una società ormai priva di qualsiasi genere di moralità o rapporto causa ed effetto. Ogni cosa è ormai possibile, le armi sono state tanto liberalizzate che possono essere acquistate, o affittate, anche al supermercato dietro l’angolo. La tecnologia in Cyberpunk 2020 è impazzita, ed ormai quasi tutti sostituiscono parti del proprio corpo con componenti artificiali più efficienti, più veloci, più fiche, perdendo pezzi della propria umanità nel processo.
Trasformarsi infatti in una macchina ha il suo prezzo, e se perdi troppo di te stesso può capitare, da un giorno all’altro, di ritrovarsi più macchina che uomo. Arrivati a quel punto non proverete altro per gli altri esseri umani che disgusto, odio per le componenti organiche, mollicce e così poco pratiche che infestano il corpo altrui e vostro, e l’unica soluzione possibile sarà uccidere ed uccidere per placare l’urlo meccanico che vi sconquassa la materia celebrale, che ben presto imbratterà il cemento del marciapiede dopo che un poliziotto della squadra anticyberpsicopatici vi avrà fatto saltare la testa usando un fucile di precisione anticarro con pallottole full metal jacket da 20 mm. collegato alla sua materia celebrale tramite un coprocessore per armi intelligenti impiantato alla base della colonna celebrale. E questo se siete fortunati.
Tipico scenario da Sprawl
Ancora più in basso, abbiamo gli abitanti degli sprawl. Potremmo definirli i “nuovi poveri” di Cyberpunk 2020, anche se la definizione sarebbe quantomeno semplicistica. Relegati nelle aree più povere e squallide della città, vivono in casermoni/formicaio in una perenne danza di omicidi, furti e stupri, artigliando il prossimo nel disperato tentativo di uscire dalla spirale di disperazione e povertà estrema che è stata la loro vita fin dalla nascita, o quando uno sfortunato scherzo degli eventi li ha privati di tutto. Girare per gli Sprawl cittadini, definiti anche “zone di combattimento” è tanto un’avventura meravigliosa quanto un orrido incubo.
Al di fuori delle città, comunque, le cose non vanno molto meglio. Convogli di megacorporazioni ed innocui turisti sono assaliti da bande di Nomadi, moderni unni ululanti in motocicletta corazzata che vivono ai margini della società, radiazioni, siti segreti di esperimenti innominabili vi faranno passare la voglia di viaggiare e vi terranno inchiodati nella vostra stanza/bara, magari collegati ad un deck per il cyberspazio.
Una fedele rappresentazione del cyberspazio… o quasi, visto che non ci siamo mai stati
Al di sopra di tutto, nel reame invisibile e pericolosamente reale del Cyberspazio, le informazioni scorrono alla velocità della luce e tra di esse scorrono i Netrunner, cowboy del deck intenti a tentare di proteggere, distruggere o rubare informazioni del valore di milioni di Eurodollari per una paga da fame o, più spesso di quanto si potrebbe pensare, alla ricerca del puro divertimento e della possibilità di dimostrare la propria bravura. Può accadere persino, anche se molto, molto, molto raramente, che qualcuno lo faccia persino per ideale. All’apparenza sembra semplice, pulito e comodo. Basta collegarsi al deck tramite un cavo, si chiudono gli occhi, e ci si ritrova sull’autostrada dell’informazione dove ogni vostro desiderio può essere esaudito e non siete più umani, ma dei e dee senza corpo con tutte le informazioni del mondo sulle punte delle proprie dita. Ma, come ogni cosa nel mondo di Cyberpunk 2020, viaggiare nel cyberspazio è estremamente pericoloso. Tentare di crackare un sito di una megacorporazione per accedere ai fondi neri destinate alle operazioni di pulizia etnica di qualche neonato stato dell’America latina, se le cose andassero male, non vi costerebbe infatti semplicemente una gita in prigione. I sistemi più protetti sono controllati a vista dall’ICE, sistemi di difesa in gradi di bloccare ed espellere i più abili dei netrunner, ed a volte, se siete particolarmente sfortunati, dal temibile ICE nero. I programmi killer, come si può capire dal nome, non hanno interesse ad arrestarvi o ad attivare la polizia di internet, la Netwatch… è a friggere i vostri lobi occipitali che puntano questi programmi!
Friday night Fever: Il sistema di gioco
Il combattimento in Cyberpunk 2020 è rapido e letale: niente punti ferita per i vostri personaggi !
Il regolamento di Cyberpunk 2020 parte abbastanza semplice. Basato sul sistema d10, la maggior parte dei tiri vi richiederanno di tirare un dado a 10 facce, sommare una caratteristica con l’abilità di cui avete bisogno e vedere se riuscirete a decifrare quel file criptato o a trovare tutte le mine disseminate per il corridoio che dovete attraversare.
Oltre a quello che vi ha donato la natura (caratteristiche) e l’esperienza (abilità), in Cyberpunk 2020 potrete migliorare le prestazioni modificando il vostro corpo e la vostra mente con una selezione quasi infinita di impianti artificiali. Quando dico quasi infinita, non lo sto dicendo tanto per dire. Se già il manuale base offre una selezione atta a soddisfare qualsiasi pornomane delle cromature e di personalizzare il vostro personaggio come più preferite, quando andiamo a prendere in considerazione i numerosissimi manuali aggiuntivi arriviamo ad un numero di impianti disponibili che supera facilmente le tre cifre. La varietà non manca, e passando per i pugni a martello per i tatuaggi luminosi che cambiano a seconda del vostro stato d’animo fino ad arrivare a modifiche più estreme, come impiantarsi un esoscheletro sottocutaneo che vi darà la forza di sollevare auto e lanciarle ognuno avrà la possibilità di diventare quello che più preferisce.
Occhio a non esagerare con gli impianti cibernetici o finirete come questo tizio…
A rendere il sistema degli impianti più interessanti ed a costringere a sceglierli con una certa attenzione interviene il sistema della cyberpsicosi. In pratica, ogni impianto richiederà un certo numero di punti umanità, che andrà ad incidere sulla vostra caratteristica di Empatia. Quando l’Empatia raggiunge lo zero il vostro personaggio passerà nelle mani del master e sarà colto da una furia omicida irrefrenabile o da simili deviazioni.
Un discorso a parte merita la generazione automatica dell’aspetto e del background del personaggio. Integrata nella creazione del personaggio di Cyberpunk 2020 è disponibile infatti un piccolo modulo che permette di generare tramite (tanti, tantissimi, tanterrimi) tiri di dado in modo assolutamente casuale ogni aspetto del personaggio, dal suo aspetto fisico alla sua visione del mondo quanto agli eventi del suo passato, con tanto di bonus per eventi positivi (hai trovato un maestro di arti marziali, ad esempio) quanto negativi (hai inavvertitamente rovesciato la tua birra sui sandali di un cyberninja clonato ed adesso sei ricercato dall’intero clan).
Passiamo poi al combattimento, croce e delizia di ogni giocatore di Cyberpunk 2020.
Personalmente, parlando, raramente ho visto un sistema di combattimento tanto vario, veloce e soprattutto realistico.
Gli scontri tanto con armi da fuoco che armi bianche sono letali e non essendo possibile aumentare i propri punti ferita con l’esperienza ogni proiettile che arriva al bersaglio potrebbe segnare la fine del vostro personaggio, specialmente se non indossa alcun genere di protezione, il che garantisce brividi e preoccupazioni anche per gli scontri più “semplici”.
Sicuramente un’arma a doppio taglio, badate bene, tanto per i giocatori di Cyberpunk 2020 quanto per il master. Ancora oggi ricordo con una stretta al cuore quando il boss finale di una mia campagna ad ambientazione marziana si rivelava essere un potentissimo androide da guerra, ed uno dei miei giocatori, distrattamente, a metà della grande e cinematica rivelazione si limitava a togliere il freno a mano ad un camioncino carico di dinamite e farlo scendere dolcemente lungo la collina tra le chiappe del mio letale DivoraPg che procedette a saltare in miliardi di pezzi dopo ben un turno di presenza sulla griglia di battaglia. Sigh.
Sì, ma quant’è la paga? Ovvero, la conclusione
Cyberpunk 2020 è gigantesco, infinito, tanto dal punto di vista del regolamento quanto dell’ambientazione. Centinaia di regole, centinaia di possibilità, centinaia di ambientazioni, un mondo gigantesco, contorto, difficile. Alcune regole sono incomprensibili (dopo anni che ci gioco, che sia dannato se ho idea di come funzionano i fucili a pompa da regolamento originale, e non fatemi nemmeno incominciare con il regolamento per il cyberspazio), alcune classi sono ingiocabili e mostruosamente svantaggiate rispetto alle altre.
La sola vista della tabella delle armi e dei calibri e dei tipi di proiettili disponibili farebbe impallidire il più malato dei Munchkin. Ed allora perché giocarci nel 2016, quando ci sono tanti altri giochi tanto più semplici, immediati, e forse anche altrettanto divertenti?
Proprio per la sua sconcertante immensità, dico io. Perché anche se il regolamento è vecchio e contorto, è a suo modo perfetto. Perché proprio grazie alla sua enormità Cyberpunk 2020 può essere giocato in centinaia di modi diversi, ed ogni campagna che giocherete avrà un taglio ed un respiro totalmente diverso. E poi, in quale altro gioco potrete avere un pg con gambe bioniche, il becco da papero, pelliccia di montone, occhiali a specchio ed un impianto sessuale che lo rende superdotato?
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