Lex Arcana: La Via italiana al Fantastico
Inauguriamo la nostra nuova rubrica GDR Cult!, spazio dedicato alle retrospettive dei giochi di ruolo che hanno fatto la storia, con Lex Arcana, uno dei giochi di ruolo italiani più popolari e originali: se sei tra coloro che non hanno mai camminato per le vie di Roma Urbe per investigare sui misteri del soprannaturale o esplorato le profondità degli Agri Decumates, allora questo articolo farà al caso tuo ! E ora indossa i tuoi sandali e assicura il gladio alla cintura, Custos: questa è la via più breve per entrare nell’avventura…
La storia di Lex Arcana
Correva l’anno 2746 ab Urbe Condita (il nostro 1993 d.C.), erano i tempi gioiosi, dallo stile indimenticabile (e
L’inconfondibile copertina della scatola di Lex Arcana: il nostro Custos è pronto per affrontare i pericoli soprannaturali che minacciano Roma
imperdonabile) delle boy/girl bands e dei cappelli improbabili, dei modem che urlavano disperati ad ogni connessione, con quella sorta di scanzonata voglia di divertirsi che abbandonava il cupo della Cortina di Ferro per prepararsi al salto verso un nuovo millennio della Storia.
Erano i tempi dove i giocatori di ruolo erano pochi, rintanati dentro umide cantine in compagnia di romanzi sword & sorcery o di archeologia informatica con la quale muovere i primi, timidi passi in quel World Wide Web che avrebbe plasmato il futuro. Erano anche tempi di elfi, nani, draghi e sotterranei, l’indiscutibile assioma del GdR come coacervo post-tolkieniano di archetipi del fantastico anglosassone, in una pioggia di goblin, dardi incantati e dadi a venti facce. La scena italiana era così piccola che si potrebbe quasi dire che non esisteva (ma esisteva, non fatemi del male vi prego).
Ed è in questi tempi oscuri e remoti che quattro eroi decisero che qualcosa andava cambiato.
Con l’improbabile quanto eccezionale appoggio di Dal Negro Edizioni, Leo Colovini, Dario de Toffoli, Marco Maggi e Francesco Nepitello si ersero fra elementali del gelo ed elfe procaci, sfidando per la prima volta il Titano composito dei vari Rolemaster, Stormbringer, Chtulhu o Star Wars.
Nasceva così Lex Arcana, il primo e forse l’unico gioco di ruolo mai creato che potesse comprarsi (tenetevi forte) persino nelle più coraggiose o ignare tabaccherie della penisola.
Davide contro Golia.
Lex Arcana: Forma e Ambientazione
Lex Arcana sorge in una meravigliosa edizione in scatola, come tipico dell’Era in cui si ambienta la nostra piccola, grande Storia: all’interno troveremo ben 4 Manuali (Giocatore, Ambientazione, Avventure e “Demiurgo”, il Game Master), un intero set di 9 dadi (fra cui il mitico dado a 3 facce, rimasto nella storia come la soluzione più semplice mai inventata ai paradossi della geometria) e 20 schede pregenerate di Personaggi pronti al gioco.
Una delle innumerevoli e suggestive illustrazioni che costellano il manuale, opera del bravissimo Sergio D’Innocenzo
L’ambientazione scardina ogni stereotipo gidierristico dell’epoca: non ci troviamo più nel pieno dell’immaginario più fantasy o sci fi, ma in un universo pienamente “ucronico”, la Storia alternativa: l’Impero di Roma non è caduto, ma è sopravvissuto alle orde barbariche e alle sedizioni interne fino all’anno 1229 ab Urbe Condita (il nostro 476 d.C., nonché l’anno in cui la Pars Occidentis dell’Impero sarebbe crollata sotto il colpo di grazia del golpe di Odoacre).
La motivazione dietro questo cambiamento sulla linea temporale è tanto semplice quanto geniale: la Magia esiste e Roma ne è Maestra. Non parliamo però di magia “volgare” come sfere di fiamme o fulmini dal cielo, ma di una vera e propria ricostruzione delle antiche dottrine divinatorie di Auguri ed Aruspici romani, discendenti dirette della divinazione etrusca e, nella nostra ambientazione, figlie di una costante opera di ricerca mistica e sincretistica affidata ad innumerevoli studiosi al seguito delle Legioni, per tutto il mediterraneo fino all’estremo Nord del mondo conosciuto. Roma è sopravvissuta perché poteva prevedere ogni ostacolo.
I Personaggi Giocanti saranno i migliori uomini di Roma, un Corpo Speciale dell’Impero specializzato nella ricerca e nella distruzione di qualsiasi minaccia di natura esoterica, mistica o sovrannaturale alla stabilità raggiunta dai secoli della Civiltà imperiale: i Custodes della Cohors Auxiliaria Arcana, i migliori fra i migliori della Guardia Pretoriana o delle Scuole Gladiatorie, i giovani più brillanti delle Accademie delle Scienze, della Filosofia e della Divinazione, i più promettenti retori e diplomatici dei più grandi Atenei di Oratoria e gli esploratori più capaci provenienti dai recessi più selvaggi delle periferie imperiali.
I giocatori si sarebbero potuti immergere nelle sottili trame della politica imperiale, dentro profondi Ziggurat maledetti dalla necromanzia sassanide, avrebbero sfidato i riti di sangue dei Druidi oltre il vallo di Adriano, debellato minacce demoniache sussurranti nelle tempeste di sabbia delle province mesopotamiche e scoperto antichi artefatti sacri nelle piramidi perdute dei deserti africani.
Con loro, il Favore divino delle divinità del Pantheon olimpico e di tutti i popoli sottomessi a Roma, ottenuto tramite gli antichi rituali della Pax Deorum, e ogni mezzo o strumento, arma o armatura, a disposizione degli arsenali imperiali.
Proprio il Favore degli Dei è un tema cardinale del gioco: senza scadere nella scanzonata quotidianità dissacrante del misticismo fra sotterranei e draghi, la presenza della spiritualità in Lex Arcana influisce pesantemente ad ogni livello delle meccaniche, ma riportando la potestà del Trascendente e della Magia a quella dimensione misterica così tipica del paganesimo antico, con un sapore iniziatico che solo l’istante sacro del Rituale può riuscire a dischiudere.
Un sapore storico, quasi archeologico, che ricorda da vicino i rapporti fra dei ed eroi nei cicli omerici e virgiliani.
La situazione politica e culturale dell’Impero è trattata approfonditamente nel manuale apposito, che sviluppa e approfondisce numerosissimi spunti di avventura per gruppi di ogni livello di esperienza, coadiuvato dalle avventure base che, nella loro assoluta semplicità introduttiva, hanno enorme qualità potenziale nelle mani di Demiurghi esperti e fantasiosi. Il sistema, del resto, supporta perfettamente ogni genere di stress in tal senso.
Il Sistema di Lex Arcana
Il regolamento è rapido, semplice, intuitivo:
- Il Personaggio in Lex Arcana possiede un set di Virtutes (Vigor, Coordinatio, Ingenium, Auctoritas e Sensibilitas) e uno di Peritiae (De Bello, De Corpore, De Natura, De Magia, De Scientia e De Societate) che una volta estratte con un sistema misto fra tiri di dado semicasuali determinati dalle province di provenienza dei Custodes (Virtutes) e redistribuzione discrezionale dei punti così ottenuti (Peritiae) formano lo scheletro della Scheda.
Impavidi Custodes esplorano una foresta… ignari dei pericoli che li attendono !
- Tutti i Custodes saranno divisi in cinque differenti Cursus, classi estremamente più commiste ed elastiche rispetto allo standard dei regolamenti dell’epoca: Guerrieri, Esploratori, Diplomatici, Sapienti e Auguri.
- Tutti i tiri del gioco seguono la regola dei Punti Dado: un totale di “facce”, pari al valore della Virtus o della Peritia coinvolta nella prova, da tirare usando un numero variabile di 1-3 dadi di formato a scelta del giocatore. 12 Punti Dado possono quindi essere tirati con 2d6, 1d12 o 3d4 indistintamente.
- Aumentando il numero di dadi lanciati si otterrà un risultato mediamente più alto, ma sarà anche statisticamente più difficile ottenere il massimo possibile e scatenare il Tiro del Fato che permette di rilanciare e sommare questo secondo risultato al primo. Un equilibrio che si regola quindi letteralmente da solo, con un raffinato gioco statistico di curve a campana.
- Lanciati i dadi secondo i Punti Dado a disposizione, per ottenere esito positivo occorrerà superare una determinata soglia numerica che può essere scelta dal Demiurgo, tirata casualmente con 2d6 o determinata dal risultato contrapposto dei tiri di altri Personaggi in campo.
- Ma superare la difficoltà non è tutto: ogni 3 punti di differenza fra il proprio tiro e la soglia numerica si accumuleranno Gradi di Successo, che comporteranno ciascuno ulteriori vantaggi e bonus da aggiungere all’esito finale della prova, nella forma di danni ulteriori o circostanze favorevoli aggiuntive. Il tutto viene ovviamente ribaltato a sfavore nel caso in cui il tiro vincitore sia quello avversario.
- Il Combattimento, assolutamente centrale in Lex Arcana, altro non è che una semplice, rapida serie di tiri contrapposti in cui i turni vengono determinati dalla scelta dei Giocatori e ogni tiro fra contendenti si svolge in assoluta contemporaneità, senza pesanti regole su iniziativa, movimento tattico o griglie a complicarne lo stile assolutamente adrenalinico e cinematografico.
- I colpi subiti infliggeranno più danno a seconda dell’arma utilizzata, potranno essere ridotti da scudi o armature e comporteranno una semplice e graduale perdita di Punti Ferita dal proprio massimale. L’aspetto tattico viene incentivato dalla scelta di differenti atteggiamenti e guardie di combattimento, come il Furor e la Prudentia, ma resta essenzialmente nell’ambito narrativo.
- I PnG e i mostri vengono riportati (o creati) molto rapidamente in Lex Arcana, scegliendo un Dado Valore che ne rispecchi approssimativamente il livello di potenza (dal d4 al d20) e determinando i campi di azione, di abilità o di conoscenza dove sia rispettivamente forte (3 Dadi Valore), medio (2 Dadi Valore) o debole (1 Dado Valore). Lanciando i dadi assegnati sarà possibile così sfidare le Virtutes e le Peritiae dei Custodes.
Tutto qua.
Uno scrigno semplice ed elegante di idee che potrebbero avere ancora oggi il crisma della novità.
Conclusioni
Lex Arcana è stato un fenomeno brillante che ha lasciato un segno in una scena italiana in cui ancora secondo molti mancava un prodotto del suo calibro e della sua qualità (senza nulla togliere ai tanti e ottimi prodotti nostrani dell’epoca). Non più supportato per colpa della scarsa maturità dei tempi in cui è uscito (hanno tuttavia visto la luce ben 4 sue espansioni prima dell’interruzione delle pubblicazioni), è da molti ritenuto il fondatore della scuola italiana al gioco di ruolo e l’iniziatore di una gloriosa tradizione che ancora oggi dona al nostro piccolo, grande hobby dei prodotti innovativi e di qualità che non mancano mai di stupire, di innovare e di far divertire un crescente pubblico di appassionati.
Un titolo raro, ormai pezzo di autentica collezione, che vale la pena provare, cercare e ottenere per potersi tuffare sia nel suo fascino old school che nei suoi tratti ancora oggi ispiranti e stupefacenti, gettandosi ancora una volta in quelle magiche atmosfere a cavallo fra Storia e Sogno.
E con questo si chiude il primo articolo della nostra nuova rubrica GDR Cult! dedicato al gioiellino Lex Arcana: speriamo che tu l’abbia trovato utile e di tuo gradimento. Se sei mai stato un Custos della Cohors Auxiliaria Arcana o se hai dubbi o domande sul gioco, lasciaci un commento e aiutaci a mantenere viva la discussione !
Ciao!
Ho letto con interesse questo articolo.
Secondo me, Lex Arcana ha avuto i seguenti problemi:
a) mostri troppo forti: benché in giro ci sia la bufala che i giocatori vogliono giochi mortali per i proprio personaggi, questo non è affatto vero. Quando non puoi prendere il mostro a mazzate e vieni invece mazzulato, ai giocatori la cosa non va molto bene. E non sto parlando dei mostri fatti per essere sconfitti trovando il punto debole, ma proprio mostri che devi affrontare. Ricordo un’avventura che ho giocato, dove, risolto il mistero, trovato il bandolo della matassa, c’era da affrontare i mostri (donne che si trasformavano in belve). Ne siamo usciti solo perché avevamo aiutato una ragazza che ha dato fuoco a tutto prima che i mostri ci divorassero. Non c’era speranza per noi di sconfiggerli né di evitare lo scontro. E questa era una delle tipiche avventure di Lex Arcana.
b) solo in Italiano. Benché io sia italiano e se il gioco non è in italiano non mi interessa, il bacino di utenza è troppo piccolo perché una casa editrice riesca a farcela.
c) Antica Roma: era il suo punto di forza ed era anche il suo punto debole, perché della Roma interessa solo a noi italiani. Agli altri o non gliene importa niente o lo considerano “il nemico da sconfiggere”.
Attualmente un gioco come Lex Arcana sfonderebbe? Non saprei…
Ciao 🙂
Ciao Red !
Per quanto riguarda il punto a) hai senz’altro ragione, Lex Arcana era davvero mortale specie se il master era alle prime armi o aveva esperienza solo con d&d (il che era piuttosto comune all’epoca!) e infilava mostri in ogni dove: ti posso assicurare però che esistono giocatori a cui piace questo genere di giochi “investigativi” (il successo del Richiamo di Cthulhu, che in Gran Bretagna era più popolare di d&d e negli USA è secondo solo a lui, lo dimostra) e Lex Arcana era soprattutto basato sulla raccolta di informazioni. I personaggi giocanti non erano eroi ma il manuale ci dice che un giorno lo sarebbero diventati.
b)probabilmente la Dal Negro non aveva abbastanza risorse per localizzare il gioco all’estero… non dimentichiamo comunque che in Italia è già arduo farsi pubblicare un gdr ADESSO, figurati ventisei anni fa… e ancora più arduo sperare che la casa editrice te lo pubblichi anche all’estero !
c)Su questo punto non sono d’accordo. Gli americani ad esempio adorano l’antica Roma e l’hanno dimostrato in più occasioni con libri sull’argomento, colossal e serie tv… il fascino che esercita Roma Antica va al di là dei confini geografici e culturali.
Sfonderebbe oggi ? Credo di no ma non per una questione di atmosfera o ambientazione, piuttosto per una eccessiva semplicità di regolamento.
Lex Arcana fu un grandissimo gioco, all’epoca.
Ci giocai poco, ma ora lo rimpiango.
Per quanto riguarda le regole, non mi paiono troppo semplici, ma ho la sensazione che vadano in una direzione in cui, oggi, non c’è mercato. Comunque, il miglior elemento dell’ambientazione era di sicuro l’imperatore Teodomiro.
E se non capite la citazione, vi faccio una pernacchia virtuale.
Cacchio si l’Imperatore Teodomiro era assolutamente il top! <3
Un gioco di ruolo che non deve mancare, brutto dirlo (scusatemi) meno male ci viene in aiuto la pirateria informatica, per evitarne la scomparsa, visto che ne furono prodotti pochini e fu snobbato dai più… un gdr italiano? Non ne vale la pena!! Questo fu il commento corale. Ma chi aveva il gioco chi ne aveva visto le potenzialità ora se lo tiene stretto. Fu una meteora un anomalia che oggi per me è un icona. E non parliamo di un tentativo malfatto italiano di fare un gdr, ma di un bel gioco. Ok qualche problemino sulle magie, o il bestiario ma nulla che un Master con un poco di esperienza non possa risolvere. Molto bella la trama, il viaggio verso l’ignoto, alla scoperta di magie arcane e nemici soprannaturali che minano l’esistenza dell’impero. Grande gioco. Per ridere ….nella scala Qwein 10+
Ciao Michele,
sono totalmente d’accordo con te: il gioco ne aveva di potenzialità, ma la casa produttrice non ha creduto abbastanza nel progetto… e sono certo che se fosse uscito oggi le cose sarebbero andate un tantinello diversamente, tra Kickstarters e compagnia !
Per me comunque il problema principale di Lex Arcana non è ne nella magia ne nel bestiario, ma nella varietà dei personaggi (cosa differenzia un Esploratore da un altro Esploratore ?) e nel sistema di avanzamento (troppo facile raggiungere punteggi alti nelle Peritiae). Per risolvere il primo sarebbe stato sufficiente aggiungere delle Specializzazioni per ciascuna Peritia in modo non solo da diversificare i vari Custodes tra loro, ma anche di restringere un pò il raggio d’azione delle Peritiae che così com’è è davvero troppo vasto (De Societate serve sia a parlamentare che a rubare); ciò avrebbe risolto in parte anche il secondo problema, perchè migliorare una Specializzazione non avrebbe dato gli stessi vantaggi che migliorare una Peritia, essendo la prima espressione di un ambito più ristretto.
Ciao.
Ho trovato questo articolo per caso. Faccio i miei complimenti all’autore e dico la mia.
Comprai Lex Aracana appena uscito nel lontano 1993 e ne rimasi folgorato. Regolamento semplice ma con ampie possibilità di personalizzazione (io stesso ideai un sistema di magia alternativo per i cattivi e un’altro per specializzare leggermente le abilità), ambientazione all’epoca originale e potenzialmente infinità nelle possibilità narrative (un intero impero pregno di leggende delle più disparate a cui ispirarsi), il pregio di essere nell’italico idioma (all’ora il mio inglese era full down… ora è solo down).
Quando lo acquisì la Nexus (praticamente subito dopo l’uscita del manuale) il vantaggio di avere il supporto di una rivista come Kaos (seppur nefanda nelle uscite assai irregolari). Purtroppo ci giocai poco. Purtroppo, piaceva solo a me.
Lo conservo (insieme alle espansioni ufficiali, anche se purtroppo mi manca Carthago) come un piccolo tesoro e ancor’oggi spero prima o poi di farci una campagna.
Ma secondo voi, non sarebbe fattibile rilanciare questo gioco? Mi sono sempre chiesto, morta la Nexus, i diritti chi li detiene?
Ave Cesar!
Ciao Marco, grazie per aver letto e commentato !
Secondo me non solo sarebbe fattibile rilanciarlo, ma sono pure convinto che possa avere successo… la mia idea era farne un retroclone (magari sistemando qualche cosa qua e là), ma non essendo un esperto di leggi sul copyright non saprei proprio come muovermi in tal senso. Non ho idea di chi detenga i diritti del gioco, ma sono certo che non sarà difficile scoprirlo con un po’ di ricerca… un’altra opzione sarebbe creare un gdr ex novo fortemente ispirato a Lex Arcana.
La cosa migliore è contattare gli autori. Nepitello e Maggi sono ancora nel settore (loro è One Ring RPG uscito solo un paio di anni fa, no?). Gli altri non so.
Io sarei più per una nuova edizione dello stesso gioco (magari con qualche accorgimento qua e la) che non per un gioco ispirato.
Più volte avevo pensato di estrapolare l’ambientazione usando altri sistemi (D&D3, d100, Savage World) ma poi mi sono sempre detto: MA PERCHÉ??? Il gioco funziona bene così come è. Che senso ha stravolgerlo usando la magia di D&D o poteri e abilità pompose di SW?
Resterò aggiornato qui. Se deciderai di procedere nel rilancio di Lex Arcana, hai di sicuro un tifoso e probabile acquirente!
Perchè come tanti bei giochi nel nome dell’unificazione sarebbe portato al D20, che lo farebbe entrare nel mercato sarebbe acquistato si da molti ma finirebbe con il non valere nulla, rilegando il master a un ruolo inutile, togliendo ogni fantasia e o personalizzazione, a me basta che alcune mie avventure girino nel web, e quei pochi che ci giocano ancora possano trovarle. Valle Ombra, Il Sigillo, La fine di un Impero ecc ecc. Io ho reso omaggio a Lex Arcana in questo modo. Servirebbero poche cose, un mostrario meglio definito, ruoli più netti e definiti, e magie arcane ..l’oltre a cosa di va incontro, io mi divertii molto a farle a crearle. Ricordo che per ogni zona cercai riti e magie locali. Non serve stravolgerlo, ma rispolverarlo, ma il discorso e …facendolo non rovinarlo per fare mercato.