Nella morsa del lupo: intervista a Stef Kiryan
Il lavoro, la scuola, i doveri familiari si sa, occupano gran parte del nostro tempo, allontanandoci sempre di più dall’hobby del gioco di ruolo. Per questo fa piacere sapere che c’è ancora gente, come l’ospite di oggi, che riesce nonostante un lavoro molto impegnativo a trovare il tempo non solo di giocare di ruolo ma anche di gestire un canale You Tube e persino di scrivere un romanzo fantasy.
Sto parlando di Stef Kiryan, Dungeon Master, YouTuber e scrittore, col quale affronteremo vari argomenti: parleremo dei suoi progetti ma anche del ruolo e dell’identità del Master, un argomento assai spinoso che abbiamo toccato diverse volte qui su GDR Magazine.
A te la palla Stef !
Chi è Stef Kiryan ?
GDR MAGAZINE: Inizio col dare il benvenuto a Stef Kiryan, Master e scrittore ! Allora Stef, ti va di raccontarci un pò di te e di qual’è stata la tua prima esperienza con i giochi di ruolo ?
STEF KIRYAN: Mi va eccome! Intanto grazie per questa bellissima opportunità. Ho conosciuto i giochi di ruolo ai tempi delle scuole superiori, parliamo quindi di 17 anni fa.
Ti racconto un aneddoto divertente: in prima superiore ero solito scrivere brevi storie fantasy sui banchi di scuola, e nei cambi d’aula gli alunni della classe successiva si affollavano per leggere quale bizzarra storia avessi inventato quel giorno. Tra questi alunni vi era un ragazzo che mi ha “iniziato” al mondo dei GdR: l’idea di creare ed impersonificare un personaggio interamente prodotto dalla mia fantasia, in un periodo nel quale stavo divorando saghe fantasy una dietro l’altra, mi ha subito entusiasmato.
“Ti racconto un aneddoto divertente: in prima superiore ero solito scrivere brevi storie fantasy sui banchi di scuola, e nei cambi d’aula gli alunni della classe successiva si affollavano per leggere quale bizzarra storia avessi inventato quel giorno.”La mia esperienza ruolistica è iniziata con la terza edizione di D&D, alla quale sono affezionato tuttora, ma ho apprezzato moltissimo anche altri sistemi, come Vampiri, Il Richiamo di Cthulhu e Martelli da Guerra.
GDRM: Beh, hai citato la crema della crema, titoli che hanno fatto la storia del gdr ! Cosa ti ha spinto a passare dall’altra parte dello schermo (del Master !) e ad intraprendere l’onorevole sentiero del Game Mastering ? Qual’è il tuo pensiero sul ruolo del Master ?
SK: Questa è una delle domande più belle e più difficili per un Dungeon Master! Intanto ti dico che pur essendo Master da tantissimi anni, amo fare anche il giocatore, nonostante questo mi capiti sempre più di rado.
Mi preme sottolineare che secondo me nessuno nasce Dungeon Master, e che chi vede il ruolo del DM come una sorta di dono, di volere divino incarnato nel proprio corpo, sta sbagliando qualcosa a mio avviso.
Ed un Master non può aspirare ad essere un “bravo” Master senza essere stato prima un fervente giocatore.
Qui potrei ricollegarmi ad una frase che sento dire spessissimo, e che a dirti la verità non mi trova totalmente d’accordo: il Master è un giocatore.
Sì, senza dubbio ci troviamo tutti intorno ad un tavolo per divertirci e per giocare insieme, ed il DM è uno dei giocatori che compongono il gruppo. Ma credo che il ruolo del Master debba spingersi leggermente oltre, e con oltre non intendo assolutamente che il Master debba avere lo scettro del potere assoluto, ed essere il despota del tavolo. Non credo molto alla figura del Master associata al “Dio” del tavolo.
Credo che il Master debba avere molteplici ruoli, oltre a quello di giocatore: il Master deve sapere ascoltare il tavolo, cosa tutt’altro che banale. Ed il Master deve saper fare emozionare: se un Master riesce a farmi emozionare durante una sessione di Giochi di Ruolo, allora penso che sia riuscito ad assolvere al suo difficile ruolo; a prescindere dal regolamento, dalla tecnica, dalle descrizioni più o meno complesse…
Potrei dilungarmi con moltissimi altri esempi, e rischierei di essere prolisso. Ma per concludere posso dirti che ho scelto di passare dall’altra parte dello schermo proprio perché mi piace fare emozionare ed emozionarmi attraverso i giochi di ruolo. Per me ogni sessione è una scoperta, ogni storia è un’emozione nuova e differente dalla precedente.
I progetti di Stef e il metodo narrativo
GDRM: Pienamente d’accordo con quanto scrivi a proposito del ruolo e dell’identità del Master (ho affrontato brevemente la questione nella recensione del gioco di ruolo Rockopolis, precisamente nelle Conclusioni) ! Dunque, so che hai scritto un romanzo fantasy e che gestisci un canale Youtube dedicato ai giochi di ruolo… di certo non sei uno che se ne sta con le mani in mano ! Ti va di parlarci di questi (ed eventualmente altri) tuoi progetti ?
SK: Ho deciso di aprire il mio canale youtube, dedicato al bellissimo quanto complesso ruolo del Dungeon Master, poco più di 3 mesi fa.
Mi ha completamente spiazzato vedere la risposta positiva del pubblico: ad oggi il canale ha superato le 700 iscrizioni e le 10K visualizzazioni. Il mio obiettivo non è tanto quello di “dire come si deve fare il Master”, ma condividere una serie di spunti e consigli, che spero possano essere utili soprattutto per chi si siede (anche se io sto sempre in piedi!) dietro lo schermo per la prima volta.
Successivamente, anche per rispondere alle tante richieste delle persone che hanno iniziato a seguirmi, ho deciso di aprire un Podcast chiamato “L’antro del Dungeon Master”, dove ogni tre episodi sono proprio gli ascoltatori a proporre i loro argomenti, registrando un messaggio vocale dal mio sito internet.
Tieni conto che faccio tutto questo insieme ad un lavoro che mi tiene occupato dalle 10 alle 12 ore al giorno, quindi sì, sono sull’orlo di un collasso mentale! Ma faccio queste cose con talmente tanto entusiasmo, che evoco forze vitali che mi sostengano da altri piani di esistenza.
L’opportunità di pubblicare il mio libro d’esordio invece è arrivata all’inizio dell’estate: lo scorso febbraio ho concluso il mio romanzo “Nella morsa del Lupo” ed ho iniziato a proporlo a numerose case editrici. Lo scorso giugno ho ricevuto i primi feedback positivi e tra questi vi era una proposta di contratto editoriale dalla casa editrice Bookabook.
Ciò che mi ha colpito di questa proposta è stata la possibilità di pubblicare il libro attraverso una campagna Crowdfunding, che permetterà al mio romanzo di arrivare nelle librerie italiane (oltre che ai sostenitori della campagna) al raggiungimento delle 200 copie pre-ordinate.
La campagna è ancora in corso, mancano meno di due mesi dalla sua conclusione e spero con tutto me stesso di raggiungere l’obiettivo!
GDRM: A proposito del romanzo, riflette in parte le tue esperienze da giocatore di ruolo/master ? E’ ispirato ad una campagna a cui hai partecipato o ad un gioco di ruolo particolare ? In che modo l’essere un roleplayer ha influito sul tuo stile di scrittura ?
SK: “Nella morsa del Lupo” è un romanzo basato su una mia vecchia campagna di Dungeons and Dragons, che ho avuto la fortuna di giocare con il mio gruppo circa quattro anni fa. In questa campagna ricoprivo il ruolo di Dungeon Master, quindi sicuramente la mia esperienza come DM ed il mio metodo narrativo si riflettono tra le righe del libro.
Ciononostante, non aspettatevi di trovare nel romanzo descrizioni prettamente legate ai tecnicismi di D&D: non leggerete mai “Il sacerdote lanciò un cura ferite leggere sul suo compagno ferito”. Certo, chi ha più familiarità con il mondo dei giochi di ruolo potrebbe riconoscere alcune influenze dell’universo di D&D: uno di questi esempi potrebbe essere l’animale che accompagna il druido O’Wak. Ma “Nella morsa del Lupo” si propone come un romanzo aperto a tutti gli amanti del genere fantasy, a prescindere che essi siano giocatori di ruolo o meno.
GDRM: Visto che hai menzionato il “metodo narrativo”, puoi parlarcene ? In cosa consiste e quali sono i principi cardine del tuo stile da DM ? Quali suggerimenti daresti ad un Master alle prime armi ?
SK: Come ti accennavo, per me è fondamentale emozionare. Coinvolgere emotivamente i giocatori, e per farlo utilizzo sempre l’interpretazione in prima persona, in tutte le situazioni. Quindi non mi rivolgerò mai ad un giocatore descrivendogli una situazione in terza persona, ad esempio “la guardia ti dice che…”. Io divento la guardia e la interpreto. Do estrema importanza al fattore interpretativo.
“Come ti accennavo, per me è fondamentale emozionare. Coinvolgere emotivamente i giocatori, e per farlo utilizzo sempre l’interpretazione in prima persona, in tutte le situazioni. Quindi non mi rivolgerò mai ad un giocatore descrivendogli una situazione in terza persona, ad esempio “la guardia ti dice che…”. Io divento la guardia e la interpreto.”Un’altra caratteristica che non deve mancare a mio avviso è il gusto della scoperta per i giocatori, presentargli minacce sconosciute, nemici partoriti dalla mia fantasia e quasi mai presi dai manuali; credimi, dopo 17 anni che giochi non hai davvero più voglia di presentare ai giocatori sfide come koboldi e cubi gelatinosi! Quindi miro a proporre sfide avvincenti e mai scontate a chi si siede al tavolo con me. Infine ti dico che per me è importantissimo che i giocatori abbiano la percezione (e l’effettiva possibilità) di essere loro stessi gli artefici dell’avventura.
Non forzo mai una scelta, o una particolare direzione nella trama che presento ai PG. Le loro scelte direzioneranno l’avventura o la campagna, ed è uno dei motivi per i quali non mi raccomando con i DM di scrivere tonnellate di materiale per le proprie storie. Ad un Dungeon Master alle prime armi innanzitutto suggerirei di leggere, perché la lettura è stata per me una delle più grandi fonti di ispirazione per la mia “carriera” di Master.
E poi gli suggerirei di non porsi mai ai suoi giocatori come il “despota” del tavolo. In molti parlano dei Dungeon Master come gli “Dei” del gioco di ruolo, come se la loro parola valesse sopra ogni cosa. Sicuramente il DM deve essere il garante del rispetto delle regole, e ancora più importante del rispetto dei giocatori al tavolo. Ma non ergetevi su di un trono immaginario, perchè al tavolo di gioco siamo tutti uguali, Master compreso.
Siamo giunti al termine di questa piacevolissima chiacchierata con il vulcanico Stef Kiryan: se avete domande, dubbi o critiche da esporre a lui o a noi, potete usare il box commenti qui sotto !
Se vi è piaciuta l’intervista, vi preghiamo di condividerla sui vostri spazi social in modo da dare a GDR Magazine un pò di visibilità in più.
Grazie, e alla prossima intervista !
Bellissima intervista, complimenti! Ho conosciuto personalmente Stef dopo aver seguito i suoi video, persona fantastica e al tavolo ha una capacità immersiva totale! Se dietro allo schermo del DM è capace di catapultare in un altro mondo, immaginatevi con un libro 😉
Grazie dei complimenti Luca !
E’ stato un piacere intervistare Stef e approfondire alcuni concetti sul Game Mastering 🙂
Grazie infinite Luca per i complimenti!!! E grazie per avermi sostenuto nella campagna per il mio libro, significa davvero tantissimo per me.
Spero di rivederti presto per un’altra sessione insieme 😉
Stef
Non conosco Stef perché bazzico poco Youtube. D’altronde io sono rimasto alla “vecchia maniera”: riesco di più a focalizzare l’attenzione sullo scritto che non sul filmato. Lo posso considerare divertente, appassionante od altro, ma consigli e suggirimenti da un orecchio mi entrano e dall’altra mi escono. Se le stesse cose sono scritte, le leggo, ci penso e, posto che le trovi interessanti, le “assimilo”. A parte ciò, ho due domande da rivolgere all’intervistato:
1) qual’è il GdR che usa abitualmente?
2) Se usa GdR “Mainstream” (D&D, PathFinder, GURPS e via discorrendo), come fa ad inventare nuovi mostri equilibrati col regolamento? Soprattutto facendolo al volo e non impiegandoci mesi?
Ciao 🙂
Ciao Red, comprendo benissimo la “vecchia maniera”, soprattutto perchè fino all’aprile scorso non avevo nemmeno un social network.
Per rispondere alle tue domande:
1) In questo periodo sto utilizzando Warhammer Fantasy Roleplay (2° edizione is my favourite, ma anche la nuova quarta edizione è davvero ben fatta), e poi D&D 3.5. Ho acquistato tempo fa i manuali della quinta edizione di D&D e l’ho provata, ma sento molto più mia la vecchia, cara e complessa 3.5. Infine, non riesco a stare lontano da Il Richiamo di Cthulhu per più di un paio di mesi. La settima edizione è molto bella.
2) Ti sorprenderà sapere che praticamente non utilizzo i vari bestiari (Manuale dei mostri & co) da diversi anni, perchè ho preso l’abitudine di creare i miei nemici personalizzati (ne parlo in diversi video sul mio canale Youtube). Questo per presentare ai miei giocatori sfide mai scontate e “già viste”. Per equilibrare il tutto ti direi che tendo a considerare la creazione di nemici leggermente più forti dei miei giocatori, questo perchè per me “equilibrato” significa che i giocatori se la devono sudare la vittoria in battaglia.
Ti confesso un piccolo segreto, di cui parlerò in un futuro video. A volte non scrivo nemmeno le caratteristiche dei nemici: faccio combattere i miei PG fino a quando lo ritengo opportuno, fino a quando la scena regge la sua tensione e il suo impatto descrittivo.
Spero di averti stuzzicato con le mie risposte 😉
Stef
Grande Stef seguo il tuo canale ed il tuo podcast praticamente da quando sono nati, ed è bastata la tua passione per i gdr a convincermi di aiutarti a pubblicare questo romanzo. Romanzo che ho letteralmente divorato in meno di una settimana, come già ti ho scritto in un commento ad un tuo video. Ma ci tengo a condividere questa cosa anche con chi è interessato, ma non è convinto nel prenderlo. Nella morsa del Lupo ha tutte le qualità per diventare un successo italiano (e mi auguro anche internazionale) del fantasy. Ti auguro il meglio, perchè te lo meriti. A presto!