Heavy Sugar: La Recensione
Amici di GDR Magazine, benvenuti a una nuova recensione. Oggi sono fiero di recensire un gioco di ruolo italiano, un gioco uscito a Lucca Comics & Games 2018 e il cui autore non è affatto nuovo nel panorama italiano dei giochi di ruolo. Parliamo infatti di Heavy Sugar, il nuovo gioco di ruolo firmato da Simone Morini, già conosciuto per il post-apocalittico Nameless Land.
Che cos’è Heavy Sugar ? Il gioco in brevissimo
Heavy Sugar è un gioco di ruolo in cui i giocatori interpretano dei Mutinear, ovvero dei membri di gang sovversive nella città di Balhan City, una città dominata dall’uso smodato dell’elettricità, da corporazioni, atmosfere distopiche e claustrofobiche e, naturalmente, sorrisi falsissimi.
Parliamo quindi di un’ambientazione teslapunk, ovvero un passato ucronico post Prima Guerra Mondiale in cui, almeno nella città in cui si gioca, l’elettricità è diventata così fondamentale da rendere i cittadini assuefatti.
Abituiamoci quindi all’idea di immaginare una città simile alla Grande Mela degli anni ‘20, in cui l’energia elettrica controlla qualunque cosa. I cittadini e le forze dell’ordine indossano particolari cappelli detti Brighat, i quali sono dotati di circuiti e marchingegni collegati al cervello dell’utilizzatore e che permettono l’utilizzo del Blink, ovvero il potere del fare l’occhiolino per controllare macchinari elettrici. E, come se non bastasse, un crescente numero di androidi (detti Right Hand) fa sentire la propria presenza nella quotidianità, sostituendo pericolosamente gli esseri umani che concludono il corso della propria vita…
Troppa carne al fuoco? Lasciate che vi spieghi un po’ meglio…
Balhan City, città elettrica
Anni ‘20. Il mondo è appena uscito dalla guerra mondiale. Si parla di Stati Vincitori, ma per come è strutturata, Balhan City può ricordare molto una metropoli come New York o Chicago degli anni ‘20, con una differenza particolare: l’uomo ha imparato a sfruttare l’energia elettrica in modi impensabili.
È questo ciò che rende Heavy Sugar il primo esempio italiano di GDR da tavolo in stile Teslapunk, ad omaggiare il famoso scienziato che dedicò la sua intera vita alle ricerche sull’elettricità e su cui tutt’ora aleggia un particolare velo di mistero.
A condurci, almeno inizialmente, nel viaggio in questa città è Norman Rapin. Questo simpatico bottegaio ne canta le lodi e la sua tutta particolare bellezza, lo stile di vita positivo, la felicità prorompente fornita dall’energia elettrica e una serie di dicerie che sono già da sole spunti per avventure divertenti.
Nonostante alcune ambiguità, quali una punta di coscienza della verità che si nasconde dietro il velo positivo della città, il buon Mr. Rapin riesce nell’intento di descrivere una città controversa, dove proibizionismo e controllo delle nascite affiancano una felicità fatta di apparenza, sorrisi tirati e finta tranquillità.
Macchine a propulsione elettrica vi sfrecciano davanti, mentre prende forma davanti ai vostri occhi una città fatta di cavi ed impulsi elettrici. Il vostro Brighat – cioè il cappello che vi permette di utilizzare il Blink – sfrigola di eccitazione, e imparate presto cosa significhi avere un numero di Classe Sociale e vivere di una vita di paranoia e sospetto.
L’uomo non smette mai di lavorare, nemmeno dopo la morte, grazie ai Right Hand. Non vi dico altro al riguardo, ma vi assicuro che è DECISAMENTE inquietante ;).
La città prende vita nel capitolo dedicato ai suoi cinque distretti, ognuno dei quali viene spiegato nei dettagli, con luoghi e personaggi principali. Viene comunque lasciato grande spazio all’immaginazione, consentendo ai Conduttori – questo il nome del Game Master in Heavy Sugar – più fantasiosi di personalizzare e arricchire ulteriormente questa elettrica città.
Devo dire che ho trovato il capitolo ricco di spunti per avventure di ogni tipo, e ciò non può che stimolare positivamente la creatività di chi si troverà ad inventare una storia in Balhan City. In particolare, le connessioni tra personaggi e organizzazioni, benefiche o criminali che siano, sono di grande aiuto e spiegate con cura, in modo dettagliato ma non tedioso.
Punk
Come in ogni ambientazione il cui genere termini per “punk”, anche in Heavy Sugar troviamo le corporazioni, introdotte da subito nella descrizione dei quartieri della città. Avremo quindi quartieri proletari, borghesi o tecnologici, ognuno con personaggi, edifici principali e corporazioni proprie. Preferiamo non svelare altro sulle corporazioni, che meritano sicuramente una lettura non condizionata da alcun tipo di spoiler.
L’introduzione per il Conduttore è davvero ben fatta, originale e assai utile anche per neofiti completi del gioco di ruolo. Questo aspetto è per me fondamentale, in quanto un gioco di ruolo – e in realtà non solo di ruolo – deve ambire ad essere chiaro anche per chi non ha la più pallida idea di che cosa si stia parlando.
Tutto bello, ma che si fa a Balhan City ?
Balhan City è un luogo che trasmette una ricercata claustrofobia. L’idea di renderla chiusa e di eliminare di fatto tutto ciò che sta al di fuori della città crea la sensazione di limitazione della libertà, rispecchiata anche nel fatto che la scelta dei personaggi sarà limitata.
Giocheremo infatti sempre un Mutinear, ovvero un pericoloso fuorilegge affiliato ad una delle dieci gang Mutinear, sovversivi che per un motivo o per un altro combattono lo schema di regole e la struttura di Balhan City.
Ogni banda possiede alcune peculiari caratteristiche nell’utilizzo del Blink – il potere di controllare l’elettricità – ma soprattutto diverge dalle altre per un aspetto politico e tematico. Infatti ognuna ha una sua storia e proprie tradizioni, che partono dalle motivazioni che hanno spinto alla sua nascita e arriva ad una serie di sentimenti, non solo nei confronti della deprecabile società di Balhan City, ma anche verso ognuna delle altre gang.
Da notare che i personaggi saranno dei cittadini che nella maggior parte dei casi svolgono una professione di facciata, mentre di nascosto tessono le trame degli interessi della propria gang.
Senza fare pericolosi spoiler su questa parte, mi limiterò a citare qui la breve descrizione di ogni gang che l’autore del gioco, Simone Morini, ha pubblicato nel contesto di un contest sul gruppo ufficiale del gioco su Facebook :
Balhan Lighters: bizzarri individui che amano più di chiunque altro giocare con l’elettricità, tanto da risultare un tantino “fulminati”. Sono considerati i maggiori esperti di elettroscienza e dunque, i mutinear più pericolosi.
Bee’s Knees: imprenditori, ricchi possidenti e viscidi affaristi compongono i membri della gang più ricca di Balhan City, che grazie alle loro risorse meditano di prendere il possesso delle corporazioni della città.
Flat Tires: contrabbandieri di… beh, qualunque cosa. Spacconi e dal pessimo temperamento, dominano le strade di Balhan City coi loro camion merci e gli esperti piloti al suo interno.
Gumshoes: detective, giornalisti e reporter infiltrati. In pratica, sono gli occhi della città o per essere più precisi, quelli che mirano a vederla esposta, vulnerabile e messa in ginocchio dalla verità.
Stormbuzzars: forse la più nobile fra le gang di mutinear, in quanto i loro obiettivi sono la ribellione degli operai sfruttati, la rivalsa delle minoranze e la rottura delle catene che consumano gli abitanti di Balhan City come fossero batterie. I loro metodi, sono tutt’altro che pacifici.
Dry Gulchers: i nostri amati anarchici, genitori del caos più puro, semplice e sanguinario che infesta i luoghi meno ospitali di Balhan City.
Giggle Men: distillatori del Chromeshine, il liquore di contrabbando che dalle montagne, scivola a fiumi nei locali e nelle strade della città. Tipi piuttosto riservati e facilmente irritabili.
Jingle Brains: un jammer con un brighat in testa può rivoltare la città. Figurarsi cosa ne può fare uno psicopatico. C’è bisogno di aggiungere altro?
Killjoys: per questi mutinear l’elettricità è solo uno strumento per far trionfare l’oscurità. Tetri per natura e amanti del fuoco per professione, vogliono veder bruciare Balhan City. Letteralmente.
Trouble Boys: eleganti e chiassosi gangster infiltrati nelle famiglie della criminalità organizzata della città. Parlano molto e sparano altrettanto (e dannatamente bene, per giunta).
Le gang condividono un sistema gerarchico semplice ma ben definito e possiamo dire con certezza che non sarà affatto semplice creare due personaggi completamente uguali. Anche perché il giocatore, in fase di creazione del personaggio, potrà scegliere liberamente la propria dote del Blink, e questo nonostante il fatto che ogni gang ne abbia una suggerita.
D’altro canto però, il fatto di poter interpretare solo i Mutinear rende la scelta limitata e qualcuno potrebbe storcere il naso.
“Mi annoierò?” – potrebbe chiedersi qualcuno.
Rispondo in maniera chiara: no. Anzi, è ciò che rende divertente Heavy Sugar, dato che impersonando dei sovversivi potrete compiere alcune azioni altrimenti inaccessibili. E prima di essere sfiorati dalla noia vorrete provare a interpretare tutte le gang di Mutinear. Perché, bisogna dirlo, la caratterizzazione delle gang è una delle parti meglio riuscite del manuale.
E ora passiamo al sistema di gioco…
Come si gioca ?
Iniziamo subito col dire che i personaggi sono caratterizzati da quattro diversi tratti: FISICO, MENTE, CARISMA e INTENSITA’ DEL BLINK. Se per i primi tre la parola che li definisce rende perfettamente l’idea, nel caso del Blink si intende la capacità di utilizzo dell’energia elettrica mentale.
Oltre ai tratti abbiamo anche le Capacità, che a differenza dei tratti sono specializzazioni per le quali è necessario avere avuto un addestramento (es: Meccanica). Le capacità sono influenzate da uno o più tratti, e questo andrà a incidere sul numero di gettoni che si potranno scommettere.
WHAAT?! GETTONI?
Esatto, avete capito bene. Il sistema di gioco si basa sulle scommesse, con tanto di gettoni non a caso identici a quelli utilizzati comunemente nel poker. In pratica avremo quattro colori di gettoni, uno per ogni attributo, oltre a dei generici gettoni grigi.
La meccanica di gioco è sottile ed elegante al punto giusto: ogni gettone fornisce un bonus di +1 al tiro del d6 (che è anche l’unico dado richiesto per giocare). Giocatori e Conduttore possono scommettere un numero massimo di gettoni basato sui tratti del personaggio. Qualora il risultato del dado modificato sia positivo, ovvero pari o superiore alla difficoltà del test, lo scommettitore riprende i suoi gettoni e l’azione ha come risultato un successo pieno. Qualora invece il risultato complessivo del dado non raggiunga la difficoltà del test, lo scommettitore PERDE tutti i gettoni scommessi, che passano invece in mano alla controparte. L’unica eccezione è rappresentata dai gettoni grigi, che vengono invece scartati del tutto.
L’autore ha studiato delle meccaniche anche per il recupero dei gettoni, basandosi sul riposo completo – che consente il recupero di tutti i gettoni persi – e sul cambio di scena, che consente invece il recupero di un solo colore di gettone, purché differente dal colore recuperato nella scena precedente. Ma attenzione: se si terminano i gettoni che riguardano l’intensità del Blink questi si recuperano tutti automaticamente, ma il personaggio rischia una bella malattia mentale, che peraltro è ancora più facile da contrarre se si sono usati più volte i gettoni del Blink.
Il combattimento viene gestito tramite un sistema di scelta di posizione a inizio turno e le relative conseguenze di tale scelta influiscono sulla quantità e il tipo di azioni che si potranno effettuare. Si potrà quindi scegliere di “attendere” o di “fuggire”, per citare due esempi, e ognuna delle scelte permetterà azioni differenti.
Gli attacchi vengono gestiti tramite l’uso delle abilità adibite all’offesa, contro una difficoltà fissa modificabile dal Conduttore in base alle circostanze. Se il colpo ha successo, l’attaccante tira i danni in base all’arma utilizzata e sottrae al risultato il valore di assorbimento danni del difensore. Il risultato finale rappresenta i danni effettivi.
Leggendo i paragrafi sul combattimento ci si rende conto di quanto siano cruenti e rischiosi gli scontri in Heavy Sugar, e di quanto sia facile morire, soprattutto una volta messo il segno meno ai propri punti ferita. Il combattimento deve quindi essere l’ultima scelta per i Mutinear che tengono alla propria pelle.
Ora che abbiamo almeno un’infarinatura del sistema possiamo dare un rapido sguardo alla creazione del personaggio.
Creazione del Personaggio
Il personaggio si crea in maniera rapida e semplice, grazie alle cristalline linee guida dell’autore, che mette a disposizione anche una bella carrellata di nomi molto anni ‘20 tra cui scegliere. Per i cognomi ci dovremo invece arrangiare. Poca fantasia? Ehi, siamo nell’età dello smartphone e del 4G: non sarà difficile rimediare qualche cognome o soprannome ad-hoc.
Ci sono alcune scelte casuali durante la creazione: si tratta dei Percorsi di Vita, elementi che avranno influenza sulle caratteristiche del personaggio, sia per quanto riguarda il background che per quanto riguarda valori e capacità. In realtà si tratta di una casualità poco limitante, dato che è possibile scegliere tra due risultati di dado e che comunque i Tratti sono almeno in parte modificabili.
Fondamentale è la reputazione del personaggio, che in Heavy Sugar è sinonimo di accesso a luoghi, oggetti e persone. Ogni valore di reputazione ha i suoi vantaggi e svantaggi. Per esempio, un valore elevato di reputazione vi permetterà un accesso più semplice a ciò che spetta normalmente agli individui più rispettabili di Balhan City, mentre una reputazione bassa farà in modo che possiate arrivare a parlare con criminali ed emarginati inarrivabili al comune cittadino.
Think and… Blink !
Dato che il Blink è una delle caratteristiche differenzianti di Heavy Sugar, non poteva mancare anche un capitolo interamente dedicato alla magia elettrica di Balhan City. Come già accennato, tramite il Blink, ovvero la strizzata dell’occhio, gli abitanti di Balhan City possono controllare altri oggetti elettrici. Requisito fondamentale per poter compiere questi mirabolanti prodigi è indossare un Brighat, un cappello dotato di connettori neurali e dall’aspetto elegante e punk allo stesso tempo.
Per fortuna, o sfortuna a seconda dei casi, ci sono delle limitazioni nell’utilizzo del Blink, che altrimenti porterebbe il caos totale a Balhan City nel giro di pochi minuti. Tuttavia, dato che impersonerete i Mutinear, buona parte di queste restrizioni potranno essere aggirate. Del resto, siete dei sovversivi, no?
L’utilizzo del Blink da parte dei Mutinear, o meglio ancora in questo caso, dei Jammer, è davvero il tratto distintivo di Heavy Sugar, poiché permette azioni e possibilità fuori dal comune. Risulta terribilmente stimolante per la mente il valutare come utilizzare il Blink, quali vantaggi possa portare e quali siano i rischi. Ma il risultato è una rosa di possibilità interessante durante le sessioni di gioco.
Il capitolo relativo ai Blink presenta anche ogni dote del Blink tra cui i giocatori potranno scegliere in fase di creazione. Ricordano alla lontana le discipline di Vampiri (se non sai di cosa sto parlando clicca QUI), visto che ogni dote può arrivare ad avere fino a tre livelli di potere, in ordine ovviamente crescente sia per costi che per effetti.
Qualità del manuale
Il manuale è scritto per la maggior parte delle sue pagine in maniera chiara e simpatica. Si vede che è stato pensato per poter essere letto e compreso da chiunque. A parte qualche refuso di poco conto qua e là, risulta anche abbastanza elegante.
Esteticamente il manuale di Heavy Sugar è molto, molto piacevole. E’ stato svolto un ottimo lavoro per caratterizzare al meglio il libro basandosi sui canoni estetici del teslapunk. Non sorprendetevi quindi di perdervi nelle illustrazioni e nei font in pieno stile Anni ‘20, simili a quelli già visti in videogiochi come Bioshock o comunque nelle locandine di un tempo.
Dulcis in fundo, la parte finale del manuale è un artbook interamente dedicato al gioco, che sicuramente darà un’ulteriore mano ad immergersi nella bugiarda Balhan City, ma che soprattutto darà una chiara idea di come l’autore ha immaginato i Right Hand, i Brighat e tutti gli altri oggetti caratteristici della metropoli. Un applauso dunque a Lapo Roccella, e agli altri illustratori di Heavy Sugar.
Verdetto
Heavy Sugar è un gioco solido, con un sistema di gioco originale ma che gira senza intoppi di alcun tipo. Può piacere come non piacere questo genere di sistema, ma non ci sono dubbi sul fatto che sia originale e divertente, ma soprattutto che sia in tema con l’ambientazione.
Nonostante qualche limitazione nella creazione dei personaggi, nel senso che impersoneremo pur sempre dei sovversivi, le possibilità restano comunque molto variegate e prima di annoiarvi dovrete giocare davvero molte avventure.
A livello di qualità estetica, caratteristica pur sempre importante in un gioco di ruolo, affermiamo senza dubbio che varrebbe la pena possedere Heavy Sugar anche solo per godere dell’unicità della sua estetica nel panorama dei giochi di ruolo italiani (e non solo). A partire dall’impaginazione, fino alla scelta dei caratteri e delle illustrazioni, è un piacere sfogliarne le pagine. L’artbook finale rappresenta la ciliegina sulla torta di questo manuale.
In pillole, è per te se:
- Ami tutto ciò che finisce per “-punk”, ma soprattutto se desideravi finalmente un gioco teslapunk.
- Vuoi un sistema di gioco originale e divertente.
- Se trovi interessante l’estetica anni ‘20 degli Stati Uniti oppure se le atmosfere di Bioshock ti hanno entusiasmato.
Non è per te se:
- Vuoi giocare con sistemi più classici e consolidati.
- Non ti piacciono l’atmosfera urbana e la claustrofobia.
- Vuoi giocare dalla parte dei “potery forty”.
Bene amici di GDR Magazine, siamo giunti al termine della recensione e speriamo vivamente di avervi aiutato a capire se questo gioco può fare per voi o meno. Fateci sapere le vostre opinioni con un commento!