Nostalgia: La Flotta Nomade – La Recensione
Un viaggio attraverso il futuro e la natura stessa dell’uomo
Ah…
Nostalgia…
Una parola che evoca sentimenti ed emozioni umane che hanno ispirato generazioni di artisti durante la creazione delle proprie opere. Può dunque un GDR essere considerato un’opera d’arte?
Non è la domanda a cui risponderò in questa recensione. Però Nostalgia: la Flotta Nomade è il nome scelto da Enrico Pasotti e Tommaso De Benetti per la prima ambientazione ufficiale del Monad System, l’innovativo sistema di gioco di cui abbiamo parlato qui.
Non è semplice recensire un’ambientazione così particolare e dettagliata senza fare spoiler di nessun tipo, perciò cari lettori perdonatemi se a volte sarò criptico, o se sentirete che manca qualcosa.
Prendetelo come un invito ad acquistare il libro e a leggerlo, perché da subito vi posso dire che ne vale la pena. E lo direi pure se foste degli analfabeti completi, dato che persino le sole illustrazioni e la cura per l’impaginazione meritano di essere considerate da chiunque ami i libri.
Nostalgia è un setting distopico-nichilista e allo stesso tempo una profonda riflessione sui vari perché della stessa esistenza umana. È così che potrebbe essere definita questa ambientazione che si presterebbe perfettamente anche per una serie di romanzi o per una serie TV, tanto grande è la sua complessità.
Ma ora bando alle chiacchiere e cominciamo. Pronti ad imbarcarvi sulla Flotta Nomade? Seguitemi.
Nostalgia, in breve
L’invenzione della coscienza condivisa a sostegno del crescente concetto di transumanesimo, l’utilizzo di androidi in battaglia e le onnipresenti bombe nucleari fanno sprofondare l’umanità in un clima di guerra e di paura mistica. Tutto ciò porta a strani accadimenti che coinvolgono l’intero globo terrestre e alla logica conseguente crisi geopolitica senza precedenti.
Entità e strutture non umane, prive di senso scientifico e di probabile origine trascendentale, compaiono dal nulla in tutto il pianeta. Il loro scopo è inizialmente ermetico, ma diventano parte della quotidianità. Nel frattempo in tutto il mondo intere nazioni cadono sotto bombardamenti nucleari.
A tutto questo si aggiunge poi un super computer che sembra conoscere ogni cosa, ma che si rifiuta di rivelarla al popolo, un computer così potente da non poter essere controllato nemmeno dal governo degli Stati Uniti.
Infine, immaginate che nemmeno trent’anni dopo la presa di coscienza di Iblis, ossia il super computer onnisciente, faccia il suo ingresso in scena un gigantesco vascello alieno dall’ignota origine. L’immenso oggetto misterioso si schianta al suolo, andando a peggiorare ulteriormente le già precarie condizioni di vita della povera popolazione, ormai stordita da decenni di terrificanti guerre nucleari.
Iblis, a seguito di un calcolo che ha coinvolto forzatamente tutti i computer e i dispositivi calcolatori connessi alla rete, rivela che il vascello alieno è destinato ad alzarsi in una data precisa. Otto smisurati oggetti misteriosi, comparsi vicino a Giove qualche tempo prima, raggiungono in pochi anni l’atmosfera terrestre.
Nella precisa data profetizzata da Iblis, l’enorme astronave trasporta più di un miliardo di persone verso i misteriosi oggetti in orbita che, una volta terminato il trasbordo, prendono il largo verso l’infinito vuoto dello spazio. Quelle persone saranno l’unica salvezza della razza umana, che sarebbe stata altrimenti destinata all’estinzione. Destinazione del viaggio: sconosciuta.
Le misteriose Arche aliene, inviate da chissà chi per salvare l’umanità e portarla verso un mondo migliore, diventano dei veri e propri universi popolati di speranzosi individui.
Le enormi astronavi sono strutturate in vari livelli, ognuno dei quali abbastanza grande da poter essere definito mondo. Un tempo questi livelli erano in comunicazione tra loro grazie a dei diaframmi metallici appositamente creati per consentire scambi e interazioni tra i milioni di abitanti.
Tuttavia, questi diaframmi metallici sono rimasti sigillati per secoli a causa di eventi passati sconosciuti ai comuni abitanti della flotta. E fu proprio a causa di quegli eventi che avvenne la caduta del governo che custodiva i segreti e le tecnologie per la comunicazione tra le Arche, caduta che a sua volta provocò il completo isolamento non solo tra i livelli, ma anche tra le Arche stesse.
Potete immaginare quindi, cari lettori, a cosa può aver condotto questo isolamento: ciascun singolo livello di ogni Arca ha sviluppato usi e costumi propri, diventando veri e propri universi paralleli. Storie completamente diverse, società totalmente estranee le une alle altre.
Alcuni livelli potrebbero aver raggiunto delle vette di conoscenza tecnologica inimmaginabili, mentre altri potrebbero essere rimasti ad una sorta di medioevo. In alcuni, l’umanità potrebbe addirittura essersi estinta del tutto.
Un Nuovo Inizio
Un giorno però, qualcosa cambia. In maniera misteriosa, i diaframmi metallici che fungevano da divisori tra i livelli si riaprono. È questo l’evento che da il via alle danze in Nostalgia: la Flotta Nomade e che rappresenta il punto da cui partire. Ora gli abitanti delle Arche possono finalmente sapere cosa c’è sopra e sotto di loro. Intrigante, vero?
Se vi aspettate però di trovare una storia per ogni livello, o di trovare mondi estremamente dettagliati, vi sbagliate. È volontà degli autori di Nostalgia darci la possibilità di sbizzarrirci ad inventare storie, fornendoci come base di partenza alcuni esempi, oltre che i punti in comune tra le Arche, ovvero le diverse razze…
“Hai detto razze? Al plurale? Ma non erano umani?”
Avete ragione. Mi sono dimenticato di dirvi che nell’infinità del tempo trascorso dall’inizio del viaggio delle Arche si sono “formate” altre razze, alcune delle quali discendono dagli androidi creati sulla terra. Ma ne parleremo più tardi: ora non interrompetemi più.
Ehm, come dicevo… le basi di partenza sono le differenti razze e i tipi di livelli. Partiamo da questi ultimi.
I livelli
I livelli si dividono in tre tipologie, che avevano un senso logico nel progetto di viaggio iniziale, prima dello Scisma. Restando isolati per secoli potrebbe però essere successa qualunque cosa! Veniamo alle tre tipologie: Livelli Eden, Livelli Urbani, oppure Livelli di Sicurezza.
Non entrerò nel dettaglio ma, in due parole, i Livelli Eden sono livelli che hanno mantenuto l’aspetto primordiale d’inizio viaggio, ovvero distese di prati e foreste selvagge. I Livelli Urbani sono invece i livelli in cui l’umanità si è stabilita, formando vere e proprie metropoli. I Livelli di Sicurezza erano invece stati adibiti in origine a protezione di interi settori delle Arche (ogni settore è formato da più livelli), con l’intento di prevenire eventuali catastrofi.
Tra i punti in comune di ogni singolo livello spicca il Sol, ovvero il Sole artificiale che permette la vita all’interno delle Arche. Anche se in alcuni livelli potrebbe avere tempi di accensione e di spegnimento differenti, l’idea di base è che in ogni livello esistono il giorno e la notte, un ciclo essenziale per l’esistenza degli esseri umani e di molti animali.
Le razze
Durante i secoli, se non millenni, di navigazione, c’è stato sufficiente tempo affinché si potessero sviluppare altre razze oltre a quella umana. Alcune sono sopravvissute, altre invece si sono estinte. Fino al momento prima dello Scisma, le razze comuni nella flotta erano sei, e sono anche quelle giocabili e spiegate in modo approfondito nel manuale di Nostalgia.
Naturalmente sarò telegrafico per non rovinare il piacere della lettura, ma a livello personale devo dire che sono tutte molto originali e diverse tra loro. Ognuna è infatti una riflessione su un aspetto della natura dell’uomo, sul concetto di esistenza e su quello di sopravvivenza della razza:
HUMANA– Gli esseri umani, noi tra qualche millennio e con una genetica caucasica-mongoloide. Perché? Leggetevi il manuale, mica vi spoilero la storia! 😊
SEROII– Esseri sintetici di bassa statura, comparsi misteriosamente nella Flotta Nomade e dalla breve, ma intensa vita. Ognuno di loro ha uno scopo di vita e si possono ritenere i più esperti conoscitori delle meccaniche delle Arche.
ANIMA– Donne create artificialmente con l’obbiettivo di essere schiave. Sono legate in maniera indissolubile al Primo Padre, verso il quale provano totale fedeltà e con il quale possono comunicare da ogni posizione grazie al Legame. Sono geneticamente improntate alla servitù e a sfruttare le Anomalie, che semplificando molto potremmo definire come poteri magici.
NON-EL – Umanoidi dalla pelle traslucida che mostra muscoli e ossa. Sono perenne sofferenza ma sono anche in grado di assorbire il dolore altrui. Nonostante la loro immortalità, la loro memoria si azzera ciclicamente. Inoltre, la loro sofferenza aumenta in presenza di propri simili. Queste due consapevolezze dei Non-El portano i membri di questa razza alla coscienza di essere una razza destinata all’estinzione.
STIGMA – Un umano “posseduto” dall’anima di uno dei Sacrificati, ossia di quegli umani che all’inizio del viaggio hanno dato la propria vita, non spontaneamente, per avviare le Arche. Gli Stigma incutono terrore con il solo sguardo e per secoli sono stati emarginati. Grazie alla lor natura sono in grado di viaggiare nel mondo della Sfera dell’Aura, dimensione parallela in cui si trovano le anime dei Sacrificati.
FULGOR – Frutto di manipolazioni genetiche, i Fulgor nascono schiavi lavoratori, molto più forti e resistenti delle altre razze. Ora liberi, i Fulgor si dividono perlopiù in comunità famigliari, all’interno delle quali adempiono ai propri doveri.
Il Manuale
Dire che il manuale è una gioia per gli occhi è un eufemismo. La cura con cui è stato prodotto Nostalgia: la Flotta Nomade rasenta il maniacale e rende questo prodotto un oggetto oggettivamente bello.
L’impaginazione è elegante e minimalista, mentre i caratteri scelti risultano essere chiari e della giusta dimensione. Non ci si stanca a leggerlo, e la suddivisione in paragrafi mai troppo lunghi e mai troppo corti danno un indizio sulle capacità non comuni degli autori. Il linguaggio da loro scelto è elegante e tecnico al punto giusto. Naturalmente un appassionato di fantascienza lo troverà ancora più affascinante, ma risulta comunque godibile anche ai neofiti completi.
A rendere il manuale ancora più bello ci pensano le illustrazioni, praticamente tutte di altissimo livello. A livello prettamente estetico si tratta di uno dei più piacevoli manuali in ambito GDR sui quali abbia mai messo le mani. Dalla bellezza della copertina, passando dalle illustrazioni e arrivando alla scelta della carta, tutto è stato studiato per dare a questo libro la concreta possibilità di stupire il lettore ad ogni pagina. Da questo punto di vista, si tratta di un libro che consiglio non solo ad amanti del GDR, ma anche agli amanti dei libri in generale, meglio ancora se appassionati di fantascienza.
Il gioco
Nostalgia: la Flotta Nomade nasce come ambientazione per il MONAD System, sistema che si rivela adatto al tipo di gioco ricercato dall’ambientazione. Quindi, per gli aspetti di regolamento, rimando alla nostra recensione.
Nonostante sia un’ambientazione per il MONAD system, se per qualunque motivo si volesse utilizzare un altro motore di gioco, Nostalgia si presterebbe bene ad essere adattato a diversi tipi di sistemi, a seconda dell’impronta che gli si vuole dare.
Il bello di Nostalgia è che si può davvero adattare non solo a qualsiasi sistema, ma anche ad ogni stile di gioco, anche se a mio avviso si presta meglio per avventure e campagne che portino ad uno spunto di riflessione sulla natura dell’umanità, sulle sue scelte e sul futuro destino davanti ad essa. Insomma, uno stile esplorativo-narrativo con l’obbiettivo di rivelare ai giocatori qualche parte di storia o di toccare con mano gli aspetti e i segreti della storia delle razze e delle Arche.
In questo caso, specifico che si tratta di una mia personale visione e non nego che Nostalgia si potrebbe prestare comunque bene anche per avventure incentrate ad esempio sul combattimento, ma raccomando comunque che ci si ricolleghi sempre in qualche modo agli spunti suggeriti dalla storia di quest’ambientazione.
Conclusioni
Siamo giunti alla fine di questa recensione. Sebbene ci sia ancora tanto altro da raccontare su Nostalgia, ritengo sia meglio e più giusto lasciarvi il gusto di leggere il resto dei dettagli sul manuale, nel modo pensato dagli autori.
Ragazzi, qui si tratta di essere obbiettivi. Nostalgia è una bella storia e una magnifica ambientazione alla quale è difficile trovare dei difetti veri e propri che esulino dalla sua intrinseca complessità. Nostalgia è un’ambientazione piena, nel senso di ricchezza di dettagli e di particolari, ma anche agile, per la sua capacità di adattarsi all’esigenza del gruppo di gioco.
Per questa ragione consiglio senza remore questo libro a tutti gli appassionati di GDR. Azzardato? Forse. Ma oltre al gioco in sé, Nostalgia porta una serie di riflessioni e di spunti che non possono che fare bene a giocatori e narratori anche di altri giochi. Insomma, se non ci giocherete lo troverete comunque utile come fonte di ispirazione e come libro da sfogliare per godere della sua arte, che vi trasporterà verso un futuro nichilista.
Gli autori Pasotti (che abbiamo intervistato qui su GDR Magazine) e De Benetti hanno puntato su un connubio di fantascienza e misticismo che sfocia nel trascendentale. Non si tratta di qualcosa di mai visto prima in assoluto: Neon Genesis Evangelion vi ricorda qualcosa? Tuttavia, in ambito GDR Nostalgia è una perla rara, che fa giustamente venire l’acquolina in bocca agli appassionati di fantascienza e ai lettori che cercano costantemente di dare un perché alla nostra esistenza come esseri umani e di guardare al di là del velo che ci impedisce di osservare il futuro. Sperando che quello reale sia un po’ più sereno rispetto a quello dipinto dagli autori 😉.
Perché sì:
- L’unione di fantascienza e misticismo è intrigante.
- Si tratta di un’ambientazione adattabile e personalizzabile, nonostante l’elevato livello di dettaglio.
- Le illustrazioni sono stupende.
Perché no:
- La sua vastità può scoraggiare più di un narratore. La mole di dettagli è grande, e per godere e far godere l’ambientazione è utile averli ben chiari.
Bene amici di GDR Magazine, questa volta siamo davvero ai saluti. Spero che la recensione vi sia piaciuta, e vi invito davvero a sfogliare questo manuale appena ne avrete la possibilità. Nel frattempo, fateci sapere cosa ne pensate di Nostalgia: la Flotta Nomade con un commento qui sotto. Alla prossima!